Cosa fare a Terra Madre il 23 settembre?
Ecco una piccola guida per voi!
Ore 11
ALL WE NEED IS… SLOW FARMING
Area Parco Dora, Museo A come Ambiente
Slow Food ha avviato da tempo una riflessione sul rapporto fra esseri umani, animali e terra, fra mondo selvatico e mondo domestico, fra cibo e salute (nostra, degli animali, del pianeta), coinvolgendo allevatori, pastori, casari, norcini, veterinari, istituzioni, tecnici, cuochi, cittadini. La campagna Slow Farming sostiene chi alleva gli animali con rispetto, si prende cura del suolo, della biodiversità dei pascoli, del paesaggio: Rispetto è la parola chiave anche per i cittadini, che devono iniziare a dare il giusto valore – e il giusto prezzo – ai prodotti di origine animale, riducendone i consumi ed evitando ogni spreco.
Durante l’incontro sarà presentato il documento di posizione di Slow Food sull’allevamento.
Intervengono:
- Paolo Carnemolla, segretario generale di Federbio
- Jacopo Goracci, zootecnico e referente Slow Food del Presidio della razza maremmana
- Nitya Ghotge, veterinaria, direttrice dell’associazione Anthra, che si occupa di allevamento e pastoralismo in India
- Sergio Capaldo, veterinario, presidente della Società Consortile Ecosi
- Andrea Gavinelli, Direzione generale e sicurezza della Commissione europea
- Larissa Mies Bombardi, docente ora in esilio in Belgio a causa delle crescenti minacce dovute alla pubblicazione, nel 2017, dell’Atlas Geografía del Uso de Plaguicidas en Brasil y Conexiones con la Unión Europea
Modera: Raffaella Ponzio, responsabile progetti biodiversità Slow Food Italia
Ore 11:30
TAVOLO NAZIONALE SICUREZZA ALIMENTARE
Parco Dora, Nutrire la città – Spazio convegni
È possibile partecipare anche via zoom collegandosi a questo link.
Il tavolo nazionale sui sistemi alimentari svolge un ruolo di supporto al governo per portate nei consessi internazionali, a partire da quelli delle Nazioni Unite e G20, le posizioni, gli interessi e le capacità di azione della filiera alimentare italiana. Costituitosi in occasione del Vertice sui sistemi alimentari del 2021, riunisce gli esperti del settore per raccogliere le buone pratiche e le esperienze di successo con l’obiettivo di evidenziare la relazione positiva fra cibo e territorio, così come la collaborazione tra pubblico e privato per la costruzione di nuovi modelli alimentari e di consumo sostenibili. Il tavolo presieduto dall’Inviato speciale per la sicurezza alimentare del Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, è per la prima volta aperto al pubblico, e vede, tra gli altri, la partecipazione della presidente Slow Food Italia Barbara Nappini, del presidente Slow Food Internazionale Edward Mukiibi, e del vicedirettore generale Fao Maurizio Martina.
Ore 12
GENERAZIONE TERRA: VALORE, CIBO E AMBIENTE. IL RUOLO DEI GIOVANI NELLA FILIERA AGROALIMENTARE ITALIANA
Parco Dora, Sala GTA Giovani Turismo Agricoltura
Il rapporto dei giovani con l’agricoltura e il loro importante ruolo per preservare il tessuto socio-economico e l’ambiente dei territori, per aumentare l’attrattività di borghi e aree rurali e per propagare l’innovazione. L’evento è un momento di approfondimento delle tendenze recenti dell’agricoltura a conduzione giovanile in Italia attraverso gli highlight del Rapporto Ismea Giovani agroalimentare e territorio, ma è anche l’occasione per un confronto sulle opportunità che l’Ismea mette a disposizione delle nuove generazioni per facilitare l’accesso alla terra, compreso il nuovo strumento fondiario Generazione Terra che sarà presto reso disponibile dall’Istituto.
Intervengono:
- Fabio Del Bravo, responsabile Direzione servizi per lo sviluppo rurale di ISMEA: Giovani in agricoltura: tendenze recenti tra sfide, opportunità e “valore” del territorio
- Roberto Gismondi, responsabile servizio statistiche e indicatori sull’agricoltura di ISTAT: Un’agricoltura per tutte le età? Il ruolo dei giovani emerso dal settimo censimento dell’ISTAT”
- Giorgio Venceslai, responsabile Direzione servizi per le imprese di ISMEA: “Generazione Terra” il nuovo strumento fondiario di Ismea per i giovani
Testimonianza delle aziende:
- Claudio Amerio, Maramao bio – società cooperativa agricola sociale Onlus
- Linda Orlandini, socia Consorzio Castanicoltori Alta Valle del Reno (BO)
Considerazioni finali: Barbara Nappini, presidente Slow Food Italia
Modera: Giuseppe Bottero, responsabile redazione economia de La Stampa
Ore 14
VESTIRE È UN ATTO AGRICOLO
Zona Parco Dora, Museo A come Ambiente, Corso Umbria, 90
Scegliere cotoni biologici, lane che arrivano da allevamenti sostenibili e rispettosi del benessere animale, fibre rigenerate significa ridurre l’impatto sull’ambiente, far bene alla nostra salute ma anche aiutare un modello diverso di agricoltura, allevamento e di produzione. In occasione di questo incontro presentiamo ufficialmente Slow Fiber, rete promossa da un gruppo di aziende che rappresentano l’eccellenza della filiera tessile italiana e che si prefiggono di diffondere i valori di una filiera tessile trasparente, buona, pulita, giusta e che offra prodotti durevoli. Con il proprio sostegno a Slow Food, la rete Slow Fiber apre una strada importante per riflettere sulle analogie che legano il mondo della produzione di cibo con quello del tessile, e quanto il ruolo del consumatore, con le sue scelte quotidiane, possa essere centrale.
Intervengono:
- Dario Casalini, amministratore delegato di Maglificio Po – Oscalito
- Patrizia Maggia, presidente di Agenzia Lane d’Italia
- Gloria Lucchesi, presidente della cooperativa di comunità Filo e Fibra
- Cesare Quaglia, coordinamento nazionale per la canapicoltura e direttivo Assocanapa
Modera: Carla Coccolo, Slow Food Italia
Ore 15,30
LE CITTÀ CHE CAMBIANO. MODELLI DI RIGENERAZIONE
Zona Parco Dora, Environment Park, Sala Kyoto
Come possiamo promuovere la rigenerazione del sistema alimentare nelle nostre città? come possiamo guardare ai centri urbani come a esempi di rinascita ambientale e sociale? I centri urbani, occupando appena il 2% della superficie globale, ospitano quasi il 50% della popolazione mondiale consumando, di fatto, la maggior parte delle risorse disponibili. Le città sono le principali responsabili dell’attuale crisi climatica, concentrando inoltre criticità sociali ed economiche. Tuttavia, possono anche essere le principali attrici del cambiamento e questa consapevolezza si sta facendo strada fra le amministrazioni cittadine in tutto il mondo, che ragionano di food policies, e di come rendere le città insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili.
Intervengono:
- Elena Granata, docente associata di Urbanistica al Politecnico di Milano, autrice del volume Biodivercity, città aperte, creative e sostenibili che cambiano il mondo per la collana Terrafutura di Slow Food Editore (2019)
- Carolyn Steel, architetta e autrice del libro Sitopia: come il cibo può salvare il mondo, che ci offre una visione provocatoria ed esaltante sul cambiamento e di come riuscire a prosperare sul nostro affollato e surriscaldato pianeta
- Nevin Cohen, professore presso la City University of New York (CUNY) Graduate School of Public Health e direttore del CUNY Urban Food Policy Institute
Modera: Gilles Fumey, Professore di geografia culturale dell’alimentazione (Università della Sorbona/Cnrs). Ha pubblicato numerosi libri sul cibo, tra cui Atlas de l’alimentation (2018) e Manger local, manger global (2021). Per anni giornalista di Libération, scrive ora anche sul blog Médiapart
Questa conferenza sarà disponibile online il giorno seguente al suo svolgimento. Per vederla puoi collegarti alla homepage di questo sito.
Ore 16,30
SALVIAMO I PRATI STABILI E I PASCOLI
Zona Parco Dora, Museo A come Ambiente, Corso Umbria, 90
I prati stabili sono importanti serbatoi di carbonio, oasi di biodiversità vegetale e animale e opportunità economiche per le montagne e le terre ai margini. Dove c’è un prato ben gestito, è più difficile che divampi un incendio o che la neve scivoli e provochi slavine. Ma soprattutto, il latte e i formaggi degli animali nutriti con erba e fieni di prati stabili sono ricchi di aromi, molecole antiossidanti e hanno un eccezionale rapporto fra acidi omega-3 e omega-6. Negli ultimi 60 anni la loro superficie si è ridotta progressivamente: in montagna per lo spopolamento e l’abbandono, in pianura perché le monocolture e il cemento hanno invaso i terreni.
Intervengono:
- Giampiero Lombardi, Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università degli Studi di Torino
- Francesco Sottile, Università di Palermo, Centro Interdipartimentale di Ricerca ‘Riutilizzo bio-based degli scarti da matrici agroalimentari
- Andrea Barmaz, presidente del Consorzio Produttori e Tutela della Dop Fontina (Ricercatore-insegnante IAR)
- Gabriele Iussig, responsabile Unità Risorse Foraggere e Produzioni Zootecniche Fondazione Edmund Mach
- Alberto Santini, ristorante Dal Pescatore (Relais&Châteaux)
- Nicola Farinetti, CEO di Eataly
Modera: Serena Milano, direttrice generale di Slow Food Italia
Ore 17
YOUTH & FOOD: IL CIBO VEICOLO DI INCLUSIONE PER 60 MINORI STRANIERI A TORINO E AGRIGENTO
Parco Dora, Arena Berta Cáceres
Vengono dal Benin e dal Mali, dal Pakistan, dal Senegal e dal Maghreb, hanno tra i 17 e i 19 anni, il bagaglio pesante di chi ne ha già viste tante e la luce di chi comunque ancora crede di avere una chance di realizzare il proprio sogno attraverso il cibo, imparando un mestiere, inserendosi in una nuova comunità, raccontando una storia, la propria, a chi vorrà ascoltarla. Sono i primi 30 giovani, ragazze e ragazzi, che partecipano al percorso di inclusione sociale, lavorativa e abitativa previsto dal progetto Youth & Food – Il cibo veicolo di inclusione, coinvolti tra Torino e Agrigento; verranno a Terra Madre per raccontarsi insieme ai ristoratori che li hanno accolti dimostrando come il cibo può essere uno strumento efficace di inclusione sociale, politica, lavorativa ed economica.
Intervengono:
- Stefania Inacco, A.M.M.I. Associazione multietnica dei mediatori interculturali
- Loris Passarella, Ristorante Ozanam
- Carmelo Roccaro, presidente coop. Al Kharub di Agrigento
- Vicesindaca di Torino
- Daniela Finco, Ufficio Minori Stranieri
- Testimonianze dei ragazzi, minori stranieri non accompagnati, beneficiari del progetto Youth & Food
- Abderrahmane Amajou, Slow Food, coordinatore del progetto Youth and Food
Modera: Stefano Di Polito, Meeting Service
Ore 17
VOLER BENE ALLA TERRA
Zona Parco Dora, Environment Park, Sala Kyoto
Con la promessa di sfamare il mondo, i campi si sono trasformati in monocolture sterminate: le stalle sono divenute lager per la produzione di carne: le reti da pesca sono divenute sempre più capienti e distruttive. Con la promessa di sfamare il mondo ne stiamo esaurendo le risorse a un ritmo sempre più frenetico. È tempo di tornare a occuparsi della natura restituendole ciò che le abbiamo sottratto. È tempo di fare la rigenerazione. Come?
Intervengono:
- Piero Bevilacqua, già professore ordinario di storia contemporanea all’Università di Roma La Sapienza, nel 1986 ha fondato con altri studiosi l’Istituto meridionale di storia e scienze sociali, di cui è presidente. Tra le sue pubblicazioni, La terra è finita. Breve storia dell’ambiente, Miseria dello sviluppo, Il grande saccheggio. L’età del capitalismo distruttivo
- Myrna Cunningham, attivista per i diritti indigeni. Già presidente del Forum permanente sulle questioni indigene presso le Nazioni Unite, ha lavorato come operatore di salute pubblica con la popolazione indigena Miskitu in Nicaragua e, negli ultimi 25 anni, ha collaborato con Pan American Health Organization (PAHO) e Organizzazione Mondiale della Santità (OMS) su questioni relative alla salute delle popolazioni indigene. Attualmente è presidente del Fondo para el Desarrollo de los Pueblos Indígenas de América Latina y El Caribe (FILAC) e del Pawanka Fund
- Larissa Mies Bombardi, docente ora in esilio in Belgio a causa delle crescenti minacce dovute alla pubblicazione, nel 2017, dell’Atlas Geografía del Uso de Plaguicidas en Brasil y Conexiones con la Unión Europea. È stata editorialista di Rádio Brasil Atual e ricercatrice del Departamento de Geografia da Universidade de São Paulo (Usp)
- Virginie Raisson, analista in relazioni internazionali, specializzata in geopolitica prospettiva, direttrice del centro studi francese Lépac, e autrice dell’Atlante dei futuri del mondo
Modera: Natasha Foote, giornalista specializzata nei temi dell’agroalimentare e della salute per Euractiv, la rete di media paneuropea specializzata nelle politiche dell’Unione europea
Gli appuntamenti per il pubblico più rilevanti di oggi
10:30–20:00
Colazione, pranzo, merenda e cena – Tutto il mondo nella Cucina di Terra Madre
Parco Dora, Cucina di Terra Madre
Tutto il mondo in cucina? Con la Cucina di Terra Madre è possibile! A parco dora, puoi assaporare tante preparazioni diverse. A pranzo, a cena, a merenda e anche a colazione… La Cucina di Terra Madre è il palcoscenico dei cuochi dell’Alleanza Slow Food, ed è anche il posto privilegiato per assaggiare tante preparazioni gastronomiche da tutto il mondo.
- 10:30-11:30 – Francia, Brousse di capra del Rove, Presidio Slow Food | Islanda, Porridge d’orzo con slatur marinato nel siero di latte di skyr, pane sottile norvegese lefse con marmellata di mirtilli e formaggio, Hafliði Halldórsson e Dóra Svavarsdóttir | Paesi Bassi, Utrechtse Blauwe Brood con mele e formaggio di fattoria, pane di farro con semi misti, burro e rosebutjam Kruidkoek (torta di loglio speziata) di Sint Jansrye con burro, René van der Veer Juliette Borggrev
- 12:00-14:30 – Piatti indigeni asiatici, Madua dumbu con phuktal, Rataskep, Filetto di pollo con tanna, vataan e milliet, Stufato con fuma-mi a cura degli chef indigeni Aruna Tirkey, Kayo Tsukiyama, Hu, Jr Chiang e Slow Food Ryukyu | Georgia, Savoury Korkoti, Zuka Shonia
- 15:00-17:30 – Piemonte, Il Cubano al caffè, Federico Zanasi | Basilicata, Fagioli, pane e crusco affumicato, Antonio Labriola
- 17:30-20:00 – Emilia Romagna, Polpette, il cibo del futuro, Alessandra Bazzocchi
Ore 11:30
A fianco dei pastori indigeni Karamajong
Parco Dora, Arena Berta Cáceres
Umar Bashir Ochen è un giovane indigeno ugandese dei Karamajong. La Comunità dei pastori indigeni Karamajong, a cui appartiene, si trova ad affrontare quotidianamente sfide come la fame e altri problemi dovuti al cambiamento climatico. E Bashir lotta con loro. Ha iniziato a introdurre le buone pratiche dell’agroecologia sul suo territorio e, grazie alla costanza e ad alcuni fondi di progetto, è riuscito a rafforzare la partecipazione dei giovani indigeni in una forte rete di collaborazione. Insieme a loro sta difendendo il patrimonio alimentare locale e sta cercando di aumentare la consapevolezza del valore e dei benefici del cibo indigeno e di rendere consapevoli le persone sull’importanza della salvaguardia della biodiversità sul territorio. Ha dunque organizzato un mercato contadino, che ha permesso agli agricoltori di vendere i loro prodotti indigeni e di scambiarsi informazioni tecniche e agronomiche.
Interviene: Umar Bashir Ochen, Slow Food Youth Network
Ore 12:00
Una passeggiata fra i pascoli
Parco Dora, Honey Bar
Siete pronti a una passeggiata tra i pascoli? Partiamo, e scopriamo le erbe e fiori delle radure di montagna e quali essenze e nettari se ne ricavano. In collaborazione con Ricola.
Ore 13:30
I formaggi del deserto
Parco Dora, Università di Scienze Gastronomiche
Anat e Daniel Kornmehl, giovane coppia di agronomi, nel 1997 decidono di stabilirsi nel deserto del Negev, in Israele, e avviare una fattoria con allevamento di capre, caseificio e annesso piccolo ristorante. diventano produttori di formaggi del deserto. Quattro figli e oltre due decenni dopo, la Kornmehl Farm con i suoi formaggi del deserto del Negev è la punta di diamante della produzione casearia caprina di tutta Israele. I loro formaggi sono frutto dei saperi acquisiti da esperienze in Francia, Italia e Israele (Daniel è allievo del compianto maître fromager Shai Seltzer). Introduce alla degustazione di queste eccellenze casearie il figlio maggiore Yotam, attuale studente a Pollenzo.
Ore 14
Ricchezza, cibo e salute: tutto il bello dei semi
Parco Dora, Giardino dell’Educazione – Spazio Orto
Indigeno, attivista e contadino: Clayton Brascoupé ci insegna il valore dei semi per la sicurezza alimentare e la nostra salute. Mostra inoltre l’importanza dell’orto di casa per preservare i semi locali.
Interviene:
Clayton Brascoupé, indigeno Mohawk/Anishnabeg, direttore del Traditional Native American Farmers Association, associazione no profit di nativi che coinvolge contadini, orticoltori, educatori e professionisti della salute
Ore 14:30
Città che cambiano il proprio destino.
Gli esempi di Taranto, Roma e Torino
Parco Dora, Nutrire la città – Spazio convegni
Le monocolture sono molto fragili non solo nel mondo vegetale, ma anche nei contesti urbani. lo testimoniano tanti distretti industriali nati negli anni ’60, che non sono riusciti a coniugare lavoro, salute, sostenibilità. Ma proprio le realtà che partono dalle situazioni più complesse dimostrano che cambiare il proprio destino è possibile. La città di Taranto, che aveva puntato tutto sulla siderurgia e che, dal 2017, ha iniziato un percorso di transizione ecologica riscoprendo la sua cultura e la sua antica vocazione: il mare. Città industriale per antonomasia, Torino si è completamente reinventata e ha ridato un senso nuovo e nuovi contenuti ai quartieri che ospitavano le fabbriche della Fiat e della Michelin. Roma, invece, sta ridando vita nuova all’agro romano, promuovendo la nascita di realtà imprenditoriali giovani e innovative.
Intervengono:
Vicesindaco città di Taranto
Assessore alla Transizione ecologica e digitale, Innovazione, Ambiente, Mobilità e Trasporti, Città di Torino
Assessore all’Ambiente, agricoltura e ciclo dei rifiuti, Città di Roma.
Marta Arosio, Energy Cities e HUB-IN Project
Modera:
Damiano Petruzzella, CIHEAM Bari
Ore 16
Educazione alimentare: lezioni dal Giappone
Parco Dora, Giardino dell’Educazione – Spazio Orto
In questo workshop, Ai Onodera, un’educatrice esperta di piante commestibili e all’aperto, ci mostra come piantare la soia giapponese locale utilizzando i semenzai a guscio d’uovo. Ai Onodera ci parla anche della preparazione del terreno utilizzando la crusca di riso e il sovescio, nonché di come costruire un sostegno comunitario per l’educazione alimentare nelle scuole, riciclando reti da pesca e materiali di bambù locali che non sono più necessari nella comunità.
Ore 18
Dal campo alla tavola. Dialogo tra giovani produttori e cuochi
Parco Dora, Giovani Turismo Agricoltura
La rigenerazione del sistema alimentare può avvenire solo tramite una presa di coscienza da parte dei suoi molteplici attori. Dall’agricoltore, all’allevatore, al trasformatore, passando per il cuoco fino al consumatore finale. I giovani produttori e i giovani cuochi dell’Alleanza Slow Food si incontrano e raccontano le loro esperienze. Parliamo di formaggi e produzioni lattiero casearie. A seguire degustazione.
Intervengono:
Alessia Cucciola, azienda agricola Demiliani Davide, Piode (VC)
Angelantonio Tafuno, produttore del Presidio Slow Food Pallone di Gravina
Michela Bunino, Alba società agricola – Campolieto (CB)
Bioagriturismo La Porta dei Parchi – Anversa degli Abruzzi (AQ), Alleanza dei Cuochi Slow Food
Ore 18:30
Lorighittas, filindeu, tallutzas: l’arte delle paste sarde
Parco Dora, RegenerActions
Scopriamo la straordinaria abilità delle donne sarde che, lavorando a mano un impasto di semola di grano duro e acqua, ottengono paste raffinatissime. Le tallutzas hanno forma di conchigle, le lorighittas di gioiellini, i filindeu di fili sottilissimi.
Intervengono:
Antonietta Salis, vive a Gonnisnò (OR), si occupa da anni del recupero di prodotti tradizionali come i tallutzas, collabora con la società agricola Enaìdi
Maria Luciana Melis, agricoltrice con oltre trent’anni di esperienza e socia fondatrice della Società Agricola Enaìdi, con sede a Gonnosnò (OR), per la quale si occupa della filiera cerealicola, in regime biologico e in aridocoltura
Laura Manuritta, coordinatrice di SFYN Sardegna
Sara Nicole Cancedda, avvocata e socia della società agricola Enaìdi, per la quale si occupa di ricerca e della valorizziazione di varietà cerealicole e ortive tradizionali e di pregio
Ore 21
Amore, terra, rivoluzione in vista! Dialogo tra Eugenio Cesaro (Eugenio In Via Di Gioia) e Andrea Colamedici di Tlon
Parco Dora, Arena Gino Strada
Dopo la dichiarazione d’amore per il pianeta (vi ricordate il “ti amo ancora” scritto con i gessetti in piazza san carlo?), il frontman Eugenio Cesaro della band torinese Eugenio In Via Di Gioia non poteva mancare a terra madre. Lo ritroveremo in un dialogo con Andrea Colamedici, fondatore di Tlon, un progetto che è allo stesso tempo, scuola di filosofia, casa editrice, teatro, divulgazione… e che ha come fil rouge la contaminazione, il fare cultura sia istituzionale che dal basso analizzando bisogni e significati del nostro tempo e mettendo in connessione l’ambiente accademico con il mondo pop.
Intervengono:
Eugenio Cesaro, frontman degli Eugenio in Via Di Gioia
Andrea Colamedici, fondatore di Tlon