Per voi, una raffica di news dal 26 settembre, una giornata densissima di stimoli e incontri!
Che aspettate? Leggete il blog di Terra Madre!
Ecco il 26 settembre.
Ore 14: Un’alleanza slow tra cuochi e produttori
Durante questo incontro nell’Arena Gino Strada ci siamo lasciati ispirare dalle storie di cuochi, ristoratori e produttori che lavorano insieme e che fanno parte dell’Alleanza Slow Food dei cuochi. Un gruppo molto diversificato di persone che hanno parlato di comunità, cambiamenti climatici, spreco alimentare, reperimento degli ingredienti, tutte però accomunate dal progetto dell’Alleanza di cui condividono i principi e i valori. Ad aprire è stata Lucy Njeri Githieyah, cuoca dell’Alleanza Slow Food dei Cuochi in Kenya, che si è avvicinata alla cucina grazie alla madre contadina e al padre macellaio. Ora gestisce un catering e usa solamente prodotti organici, tra cui Presìdi Slow Food e prodotti dell’Arca del Gusto, per i suoi piatti. Ha poi raccontato la sua esperienza con la rete dei legumi tedesca Cecilia Antoni, fondatrice di Bohnikat e cuoca dell’Alleanza Slow Food in Germania. Si occupa di aiutare e supportare i coltivatori per aumentare la biodiversità nei loro campi e introdurre legumi nella loro produzione. Karen Jurgensen, istruttrice presso l’accademia culinaria di Seattle, ha invece portato una riflessione su come i cuochi possono cambiare l’approccio delle persone al cibo. Nella sua comunità hanno infatti, oltre ai corsi di cucina, portato avanti diversi progetti per mettere in relazione studenti, contadini e cuochi. Il ristoratore italiano Nino Mostaccio del ristorante Casa & Putìa in Sicilia ha raccontato una storia di comunità: nel tempo, infatti, insieme ai suoi soci ha costruito una rete fatta sia di fornitori sia di clienti. Il suo intento è quello di proteggere la biodiversità siciliana partendo dal cibo. A chiudere l’incontro Shinobu Namae, chef de L’effervescence, ristorante 3 stelle Michelin di Tokyo, attivista di Slow Food e membro di Relais et Chateaux. Per lui è importante guardare sì alla terra, ma anche e soprattutto al mare: si è accorto infatti che stiamo assistendo alla desertificazione degli oceani con la conseguente scomparsa delle alghe. Questo è un problema che non riguarda solo il Giappone, ma tutto il mondo. Bisogna quindi sensibilizzare le persone e portare il tema nelle case per creare maggiore consapevolezza.