La biodiversità dell’Africa orientale a Terra Madre

05 Settembre 2022

Una rete giovane e piena di entusiasmo. In arrivo da Kenya, Uganda, Tanzania, Somalia, Etiopia e Ruanda 50 delegati tra agricoltori, produttori, chef, accademici, attivisti e divulgatori di Slow Food Youth Network (SFYN) non vedono l’ora di prendere parte a Terra Madre Salone del Gusto. E noi di accoglierli a Torino!

L’Uganda è il paese più rappresentato della regione, con molti delegati in rappresentanza delle comunità indigene.

Dopo l’8° Congresso internazionale lo scorso 16 luglio, siamo orgogliosi di dare il bentornato dall’Uganda a Edward Mukiibi: il nuovo presidente di Slow Food.

Prossimi appuntamenti: conferenze, dibattiti nelle Arene e incontri Unisg

Primo appuntamento del neo eletto presidente di Slow Food è l’importante conferenza sul tema di Terra Madre 2022 La rigenerazione necessaria – giovedì 22 settembre alle 17:30, nella sala Kyoto dell’Environment Park. Insieme a Mukiibi ci sono Carlo Petrini, Elisa Loncón Antileo e Corinna Hawkes per discutere insieme come e da dove far nascere la rigenerazione che ci porterà ad affrontare le crisi attuali. I paesi dell’Africa orientale son ben rappresentati anche nelle Arene intitolate a Gino Strada e Berta Cáceres, spazi di scambio e dialogo dove si riuniscono antropologi, filosofi, economisti, scrittori, ecologisti, educatori, ma anche contadini, pastori, pescatori, cuochi e membri della rete Slow Food. Un programma davvero ricco che vi consigliamo di consultare.

Edward Mukiibi

Da non perdere è la Food Talk di Asmelash Dagne Datiko che parla di permacultura e agroecologia, con un focus particolare sulla rigenerazione in Etiopia, appuntamento in Arena Gino Strada lunedì 26 alle 12:00. Asmelash è un insegnante e membro della rete Slow Food in Etiopia dove aiuta i contadini a rigenerare il suolo e a combattere la desertificazione. Installa pozzi d’acqua solari nelle zone più remote dell’Etiopia e insegna pratiche agroecologiche e di permacultura, applicando modelli tratti dagli ecosistemi naturali fino alla pianificazione agricola e sociale.

I giovani e il cibo

Nell’Arena intitolata a Berta Cáceres sono due gli incontri in cui intervengono alcuni attivisti provenienti dall’Africa orientale. Venerdì 23, alle 12:00, una mediatrice gastronomica di Torino, una donna colombiana e un ragazzo Endorois (minoranza indigena) del Kenya ci parlano dei loro progetti, di coinvolgimento collettivo e sovranità alimentare. Incarnano l’esempio di come il legame tra i giovani e il cibo possa significare creatività, determinazione e resilienza. In quest’occasione possiamo discutere con loro su come ci si può rialzare dopo un uragano, su come si può portare avanti un progetto in una delle zone più aride del Kenya, o ancora su come si possa lavorare in maniera creativa in una delle aree più critiche della città, così da creare un quartiere più sicuro e vivibile.

I pastori indigeni Kramajong

Sempre di venerdì alle 10:00 restiamo a fianco dei pastori indigeni Karamajong grazie alla testimonianza di Umar Bashir Ochen, un giovane indigeno ugandese. La comunità pastorale indigena dei Karamojong, a cui appartiene, è costretta a affrontare sfide quotidiane come la fame e altri problemi dovuti al cambiamento climatico. E Bashir lotta con loro. Ha iniziato a introdurre le buone pratiche dell’agroecologia sul suo territorio e, grazie alla perseveranza e ad alcuni fondi a sostegno del progetto, è riuscito a rafforzare la partecipazione dei giovani indigeni in una salda rete di collaborazione.

Insieme a loro, sta tutelando il patrimonio alimentare locale oltre a cercare di sensibilizzare la popolazione sul valore e sui benefici del cibo indigeno e di trasmettere l’importanza di preservare la biodiversità sul territorio. In questo senso ha predisposto un mercato contadino, che consente agli agricoltori di vendere i loro prodotti indigeni e di scambiarsi informazioni tecniche e agronomiche.

Le sfide dei giovani gastronomi africani

Giovedì 22 settembre dalle ore 12:00 alle 13, nell’ambito del programma di eventi organizzati dall’Università di Scienze Gastronomiche, si tiene un incontro che esplora le sfide che i giovani gastronomi africani devono affrontare. John Kiwagalo, agricoltore, attivista alimentare e divulgatore di Slow Food Youth Network, Livingstone Kiggwe, studente UNISG, e John Wanyu, produttore, accademico e divulgatore di Slow Food Coffee Coalition, ci raccontano delle diverse iniziative in cui sono impegnati. Si affrontano temi quali l’introduzione degli OGM in agricoltura, l’accaparramento delle terre e il conseguente impatto sulla vita di donne e bambini nonché la tutela e la promozione della produzione locale, come le piantagioni di caffè e banane in Uganda.

RegenerActions

Le RegenerActions sono suggerimenti, idee, soluzioni per rigenerare il nostro cibo attraverso semplici azioni o ricette da realizzare a casa.

Giovedì 22 settembre, dalle 14:00 alle 15:00, i delegati di diversi paesi ci insegnano le pratiche educative africane contro lo spreco alimentare mediante semplici tecniche e attività per bambini e adulti: viaggiamo attraverso i paesi africani e le loro culture e impariamo a dare nuova vita agli ingredienti avanzati o scartati. Si parte dalla Nigeria, con la giovane cuoca Olajumoke Okeola, che ci mostra come preparare il tè con la buccia dell’ananas. La tappa successiva è il Kenya, dove impariamo a fare una torta con le banane troppo mature. In Uganda, infine, scopriamo come trasformare in polvere le verdure cotte avanzate.

Teff

Nel frattempo, lo stesso giorno, dalle ore 18:30 alle 19:30, andiamo alla scoperta dei cibi dell’Etiopia, come l’injera, il teff e il berberè. Simile per forma al chapati indiano, alla pita greca, al pane arabo o alla piadina italiana, l’injera appartiene alla vasta famiglia dei pani rotondi e piatti, ed è uno degli alimenti base in Etiopia. Si prepara con la farina di teff, un cereale autoctono. Nel corso del laboratorio affondiamo lo sguardo sull’Etiopia, uno dei paesi più affascinanti dell’Africa, attraverso i suoi prodotti e i suoi piatti. Non solo injera e teff, ma anche berberé, moringa e Buchana, gnocchi a base di farina di grano o mais, fagioli e moringa.

Protagonisti di questo viaggio sono Asmelash Dagne Datiko, accademico, attivista alimentare e divulgatore di SFYN e della rete Indigenous Terra Madre, Menna Amanuel Samuel, educatore di Slow Food Youth Network, coordinatore del progetto Gardula People’s Development Association (GPDA) e Ayele Eskender Mulugeta, direttore dell’organizzazione Foods Secured Schools Africa e produttore della rete Indigenous Terra Madre.

La rigenerazione del suolo

Eskender Mulugeta e Amanuel Samnuel, dall’Etiopia, sanno bene che un terreno sano ha bisogno di una buona dose di cure e attenzioni. Domenica 25 alle ore 10, nell’incontro Pratiche di rigenerazione del suolo dall’Etiopia, condividono i loro metodi arrivare alla stagione della semina con un terreno sano e ricco di sostanze nutritive. Aumentare la resa dei raccolti in modo sostenibile non è mai stato così facile!

Orti scolastici

Attraverso le RegenerActions scopriamo anche come si sviluppa l’educazione alimentare nelle scuole di tutto il mondo. E quando si tratta di attività negli orti scolastici, sappiamo che il nostro team dell’Africa orientale non teme confronti! Nel corso degli anni hanno creato centinaia di orti scolastici in tutta l’area, e molti altri ne verranno. In quest’occasione, vengono illustrate le buone pratiche – incentrate sugli orti a cono – che hanno sviluppato per coinvolgere gli alunni in un percorso ludico ma educativo, e in un approccio pratico alla produzione di cibo buono, pulito e giusto.

Terra Madre Salone del Gusto ti aspetta a Parco Dora, Torino, da giovedì 22 a lunedì 26 settembre, con il Mercato di oltre 600 produttori italiani e internazionali, un ricco programma di eventi e spazi espositivi che mettono in luce come il cibo possa essere una preziosa occasione di rigenerazione. #TerraMadre2022 è un evento Slow Food. Ingresso libero!

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