Terra Madre Salone del Gusto è più di una manifestazione: è un evento che semina conoscenza per accelerare il cambiamento. Lo testimoniano i risultati della ricerca SEeD for Change, realizzata da Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, Università di Torino (LabNET SAA School of Management, Lingue e Letterature Straniere e Culture Moderne) e Politecnico di Torino (Design) per analizzare ciò che accade durante i giorni dell’evento e comprenderne gli effetti su chi partecipa.
I risultati proposti di seguito riguardano l’edizione 2020 di Terra Madre Salone del Gusto; la ricerca, curata dal responsabile scientifico prof. Franco Fassio, di Unisg, è stata avviata nel 2005 come studio propedeutico per l’edizione 2006 della manifestazione. Da allora ha sempre accompagnato Slow Food nei suoi principali appuntamenti, partendo dal presupposto che l’evento funzioni come un organismo vivente e che, pertanto, vada analizzato in maniera sistemica. L’acronimo SEeD deriva proprio dalla tipologia di ricerca svolta, che si fonda sul Systemic Event Design, progetto di sostenibilità sviluppato in chiave sistemica e circolare.
La spinta a cambiare
Per prima cosa, la ricerca ha voluto indagare l’impatto di Terra Madre Salone del Gusto sulle persone e l’eventuale propensione al cambiamento nelle loro abitudini. Attraverso la somministrazione di un questionario in 7 lingue (italiano, inglese, francese, tedesco, spagnolo, portoghese e russo), è stata raggiunta una platea complessiva di 6888 persone.
Il 72,5% dei visitatori ha risposto in modo affermativo alla domanda “Le informazioni ricevute da Slow Food ti hanno portato a cambiare le tue abitudini di acquisto e consumo alimentari?”, in particolare per quanto riguarda la sostenibilità delle scelte relative al cibo.
Stessi risultati sul fronte dei produttori: alla domanda “Le informazioni ricevute da Slow Food ti hanno portato a cambiare il modo di approcciarti al tuo lavoro nel campo dell’alimentazione?” ha risposto positivamente il 61,3% degli intervistati.
Ancora più alta la percentuale di professionisti che lavorano nel settore dell’alimentazione (come cuochi, tecnici, giornalisti) che riconosce un cambio nelle proprie abitudini grazie a Slow Food: più del 75%.
Non soltanto parole: l’attinenza agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile
I 1146 eventi organizzati nei sette mesi di Terra Madre Salone del Gusto 2020 riflettono i tre cardini del lavoro che Slow Food svolge da più di trent’anni: la tutela della biodiversità, l’educazione e l’attività di advocacy. Il report SEeD ha catalogato tutti gli appuntamenti organizzati nell’ambito dell’evento, analizzandone la natura e l’obiettivo: 818 rientrano nella sfera di tutela della biodiversità, 796 sono legati all’educazione e 418 rappresentano attività di advocacy. Andando ulteriormente in profondità, la ricerca ha evidenziato come Terra Madre Salone del Gusto abbia contribuito a promuovere direttamente e indirettamente i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile presenti nell’Agenda 2030 (Sustainable Development Goals, SDGs), sottoscritta il 25 settembre 2015 a New York da 193 Paesi delle Nazioni Unite, per condividere fino al 2030, un programma d’azione per le persone, il pianeta, la prosperità, la pace e le partnership (5P).
Da evento a rete: gli hub di Terra Madre Salone del Gusto
La ricerca ha anche consentito di ricostruire la rete degli eventi in termini non soltanto geografici, ma di relazioni fra soggetti organizzatori, paesi coinvolti e sede fisica o virtuale degli eventi, con lo scopo di mettere a fuoco il ruolo di alcuni nodi della rete di Slow Food. Dall’analisi emerge la centralità dell’Italia e, in particolare, del Piemonte, a testimonianza di un solido legame con il territorio dove l’avventura dell’Associazione è partita. Al contempo, però, va affermandosi anche la rete internazionale, spinta in particolare dagli Hub di paesi come Brasile e Filippine, dove le attività di Slow Food sono alimentate da un’adesione e una partecipazione particolarmente significative.
Questo duplice piano di sviluppo dell’evento, ancorato al territorio d’origine e in continuo fermento a migliaia di chilometri di distanza dalla sede di Bra, consente di definire Terra Madre Salone del Gusto come un soggetto glocal, ovvero globale e locale nel contempo, con un mix di reti corte e lunghe, ibrido tra territorio e mondo, localizzato e delocalizzato, con una mente e una intelligenza collettiva. La natura ibrida di Terra Madre Salone del Gusto, contemporaneamente in presenza e digital, sperimentata con successo a partire dal 2020 e riproposta in questa edizione che ci apprestiamo a vivere assicura ulteriore slancio a un evento che non si esaurisce in cinque giorni, ma che si trasforma in una sorta di piattaforma dove convivono – e da cui si generano – esperienze territoriali differenti, capaci di stimolare riflessioni, produrre cambiamento nelle abitudini e generare ricadute territoriali.