A Parco Dora, dal 22 al 26 settembre, verso la pace e un futuro migliore
Cuochi, produttori, attivisti, giovani ed educatori: sono 16 i delegati della rete ucraina di Slow Food presenti a Terra Madre. Persone che, con il loro esempio, dimostrano che il cibo può essere un ponte verso la pace, che insieme alle Comunità Slow Food in Ucraina è possibile coltivare un futuro migliore, attraverso l’inclusione e lo scambio.
Organizzata da Slow Food, Regione Piemonte e Città di Torino, la 14a edizione di Terra Madre Salone del Gusto si svolge a Torino, nell’area di Parco Dora, dal 22 al 26 settembre 2022.
Il più grande raduno internazionale della rete Slow Food ha l’obiettivo di disegnare un futuro diverso per il cibo, un futuro che prende forma nelle scelte quotidiane dei singoli, negli sforzi collettivi delle comunità e nelle politiche delle istituzioni pubbliche e private. All’evento partecipano oltre tremila delegati provenienti da 130 Paesi e più di 600 espositori.
Ecco un assaggio delle attività in cui saranno coinvolti i delegati della rete ucraina di Slow Food, tra degustazioni, incontri e conferenze.
Eventi Unisg: l’Atlante dell’Arca del Gusto in Ucraina
Fin dalla sua nascita nel 1996, il progetto internazionale dell’Arca del Gusto di Slow Food ha gettato le basi per la tutela e la promozione del patrimonio alimentare in via di estinzione.
In questo incontro, in programma il 25 settembre alle ore 16, i ricercatori dell’Università di Scienze Gastronomiche ne presenteranno un tassello fondamentale: l’Atlante dell’Arca del Gusto in Ucraina. Sarà l’occasione per mostrare i risultati delle loro ultime ricerche nel Paese e discutere di alcuni temi chiave legati alle future traiettorie di rinascita del patrimonio gastronomico ucraino, che rischia di essere cancellato dalla guerra. Il libro è il risultato di una ricerca di food scouting condotta, prima dello scoppio del conflitto, dall’Università di Pollenzo in collaborazione con l’Università Ca’ Foscari di Venezia e Slow Food Ucraina, nell’ambito del progetto europeo ERC DiGe – Ethnobotany of divided generations in the context of centralization.
Le Conferenze
In uno degli spazi dedicati al confronto e al dibattito, l’Arena Gino Strada, il 22 settembre alle 15 si parlerà del perché il blocco del grano ucraino affama l’Africa. La crisi innescata dalla pandemia globale e dalla guerra in Ucraina ha infatti minato la sicurezza alimentare di interi Paesi, soprattutto dei più poveri. La coltivazione dei campi ha perso la sua funzione primaria – nutrire le comunità – per rispondere alle esigenze del mercato. Paesi dove l’agricoltura è nata, come l’Egitto, rischiano di rimanere senza pane perché non possono importare il grano. Oltre a questo, il fatto che il prezzo delle materie prime e degli alimenti continua ad aumentare in maniera esponenziale come diretta conseguenza delle speculazioni finanziarie. Una soluzione per uscire da questo circolo vizioso esiste, ed è quella di tornare a consolidare e valorizzare i sistemi produttivi locali. Ci sono già molti esempi positivi, a partire dal settore cerealicolo: comunità locali che coltivano varietà di grano autoctone, producendo farine, pane e pasta di qualità. Non si tratta di realtà di nicchia, bensì di fari nella notte che in questo incontro ci potranno indicare la strada da seguire.
La campagna di raccolta fondi di Slow Food a sostegno dell’Ucraina
In Ucraina si continua a combattere, la possibilità che si giunga aun cessate il fuoco pare ancora remota e, come in tutte le guerre, i civili stanno pagando il prezzo più alto. Milioni di persone hanno lasciato le loro case per sfuggire alle violenze, altri sono intrappolati nelle aree bombardate, altri ancora non sono in grado di andarsene e molti hanno deciso di restare per difendere le loro vite, le loro case, i loro animali. Tra questi ci sono molti membri della rete Slow Food in Ucraina: anche in tempo di guerra, i contadini non hanno abbandonato i loro campi e continuano a lavorare in condizioni estreme, rischiando la vita per prendersi cura dei loro animali, dei loro raccolti e delle comunità.
Slow Food ha mobilitato la sua rete per sostenerli e continuerà ad essere al loro fianco: è questo il punto di partenza della conferenza Insieme per le comunità Slow Food in Ucraina, in programma il 24 settembre alle 15.30 nella Sala Kyoto dell’Environment Park. Un’occasione per discutere dei risultati ottenuti finora dalla campagna di Slow Food e dei suoi obiettivi futuri.
RegenerActions
Tra le proposte più curiose, nel ricco programma di Terra Madre rientrano anche le RegenerActions: suggerimenti, idee e soluzioni per rigenerare il nostro cibo attraverso semplici azioni o ricette da realizzare a casa.
Il 24 settembre alle 17, ad esempio, scopriremo tante curiosità sui cereali e i pani naturali dell’Ucraina e non solo. Panettieri di diverse nazionalità – ucraini, austriaci e italiani – offriranno la loro interpretazione delle farine locali e ce ne mostreranno le diverse forme, i sapori e gli aromi. Con croste che variano dallo scuro del caffè al giallo brillante, questi pani fragranti e intensi, a lievitazione naturale, hanno tutti una cosa in comune: sono realizzati con farine di grani antichi.
Presso lo stand della rete Slow Food ucraina, situato nel cuore del Parco Dora, i visitatori potranno incontrare i produttori di specialità tradizionali, come il vino di idromele sykera, la spezia merudia, i pani rituali e la marmellata secca di Kiev. Si tratta di prodotti diffusi lungo gli itinerari turistici gastronomici “Strade del vino e del gusto dell’Ucraina”, e che fanno parte del primo Atlante dell’Arca del Gusto in Ucraina.
La degustazione dei prodotti candidati all’Arca del Gusto si terrà il 25 settembre alle 17.15 con la partecipazione di artigiani alimentari e ricercatori coinvolti nel progetto DiGe. Il programma prevede incontri e dibattiti con i leader delle comunità Slow Food e con i produttori della Bessarabia, della Transcarpazia e dell’Ucraina centrale, ma anche conferenze e presentazioni, come ad esempio “Il pane karavay ucraino come codice culturale della nazione” e sessioni fotografiche con costumi nazionali ucraini.
La delegazione ucraina a Terra Madre
Oltre al programma ufficiale, a Terra Madre Salone del Gusto saranno presenti molti altri delegati dall’Ucraina, tra cui produttori, attivisti, giovani, cuochi, educatori:
Julia Pitenko, leader di Slow Food Ucraina. È l’ideatrice di Insieme per le Comunità Slow Food in Ucraina, la campagna di raccolta fondi a sostegno dei membri della Rete Slow food.
Olena Motuzenko, accademica della Comunità Slow Food di Kiev e consulente dell’Arca del Gusto in Ucraina, ha creato le “Strade del Vino e del Gusto” e ha formato il gruppo di esperti sullo sviluppo del turismo enogastronomico come strumento di valorizzazione delle comunità locali, secondo i principi di Slow Travel. Fa parte del gruppo di lavoro sulla biodiversità.
Sofiia Pitenko, membro di Slow Food Youth Network (Sfyn), la rete giovani di Slow Food.
Maryna Bulatskaya, ideatrice della “Bottega delle tradizioni”, un progetto di sostegno e valorizzazione dei piccoli produttori ucraini che si occupa di selezionare i migliori prodotti agricoli in tutto il Paese, in modo che i residenti possano acquistarli nei supermercati locali.
Valeriya Bondarenko, leader di una comunità Slow Food, fondatrice dell’associazione creativa Slavuta e ideatrice del progetto di volontariato “Echi di distruzione”, nonché direttore generale della rete di turismo enogastronomico “Strada del vino e del gusto dell’Ucraina”.
Larysa Tytykalo, casara e coordinatrice della Condotta Slow Food ”Safeguarding the gastronomic legacy of Southern Bessarabia”, produce bryndza di capra e un condimento tradizionale: bryndza essiccata mescolata con erbe.
Myroslava Golonych, pasticcera della rete dei popoli indigeni.
Olga Diakova, comunicatrice e influencer, ha realizzato pubblicazioni su media internazionali e nazionali ucraini e programmi di impatto sociale.
Natalia Kravchuk, produttrice del miele alimentare ucraino chiamato sykera.
Irina Polshakova, proprietaria di una cantina vinicola della Bessarabia, dove introduce i visitatori alla cucina e alla vinificazione tradizionali della Bessarabia, utilizzando solo prodotti e vini locali.
Olena Tovsta, allevatrice di capre e produttrice di formaggi.
Natalia Ruseva, produttrice di carne di Bolgrad. Natalia utilizza per i suoi prodotti solo animali di razze autoctone e spezie locali. Le loro feste e ricorrenze celebrano gli usi, le tradizioni e la cultura alimentare della popolazione autoctona della regione.
Kateryna Prykhodko, produttrice di formaggi di capra, ha partecipato a Cheese 2019 come delegata. Si è trasferita in Italia nel marzo 2022 e ora produce formaggi solidali in un caseificio di Fontegranne, nelle Marche. Collabora con la condotta Slow Food locale per iniziative di raccolta fondi.