Oggi più che mai, il vino deve rappresentare molto di più del contenuto di un calice. Deve essere il punto di partenza per incidere positivamente sul futuro della viticoltura, ancora troppo legata all’uso della chimica e disattenta all’importanza della biodiversità. Deve testimoniare un approccio che adotta pratiche consapevoli e rispettose dell’ambiente. E infine deve riflettere conseguenze positive anche sulla collettività e i territori in cui le aziende vinicole operano.
È in quest’ottica che è nato il Manifesto della Slow Wine Coalition, una rete internazionale, inclusiva e collaborativa che unisce i protagonisti del mondo del vino: vignaioli, appassionati e professionisti della filiera.
Il Manifesto ribadisce la necessità di dar vita a un sistema che fa del vino uno strumento di riscatto culturale delle campagne. I vignaioli, mediante i princìpi e i valori contenuti nel Manifesto, divengono sia i custodi del territorio sia promotori di dettami fondamentali come la sostenibilità ambientale, la difesa del paesaggio e la crescita culturale e sociale delle campagne.
Pertanto, è essenziale ampliare le prospettive e valorizzare non solo il contenuto del bicchiere, ma anche ciò che sta al di fuori. A partire dalle vigne, dai paesaggi e dal lavoro di tutti coloro che sono impegnati in quel laborioso quanto affascinante processo che dall’uva porta alla bottiglia. L’adesione di centinaia di viticoltori da ogni parte del mondo alla Slow Wine Coalition testimonia l’impegno e la volontà di produrre e di consumare un vino buono, pulito e giusto.
A Terra Madre Salone del Gusto il vino è uno dei protagonisti indiscussi degli spazi allestitivi e delle attività in programma, e non solo quello italiano. Dopo il viaggio tra i vini della nostra penisola, nei laboratori che vi presentiamo di seguito – e che si svolgono tutti in Sala Vino – esploriamo le vigne oltre i confini nazionali, alla scoperta di pratiche agronomiche, tecniche e vitigni disparati. Non manca ovviamente la degustazione guidata per cogliere e apprezzare sfaccettature di sapori inedite.
23 SETTEMBRE, ORE 14:30 – PARCO DORA – IL VINO GEORGIANO, TRA ORIZZONTI DI ANFORE E CULTURA MILLENARIA
Siamo in Georgia, uno dei luoghi di domesticazione della vite, forse il più antico. Tale radicamento storico è testimoniato dalla presenza in quest’area relativamente piccola di decine e decine di vitigni autoctoni la cui storia si perde nella notte dei tempi. Vi proponiamo un viaggio che inizia accompagnati da Mariam Iosebidze, produttrice di vino in anfora georgiano (Presidio Slow Food) della zona di Khakheti. A lei il compito di introdurci al mondo delle fermentazioni spontanee e di presentarci produzioni di altissimo livello legate a vitigni autoctoni e a terroir differenti e affascinanti.

24 SETTEMBRE, ORE 14:30 – PARCO DORA – LE CITTÀ DEL VINO
Se si parla di città del vino, normalmente si guarda a centri medi o piccoli che sorgono in prossimità di aree collinari. Ma città del vino possono essere anche grandi metropoli in cui – ancora o di nuovo – si pratica l’agricoltura. In questo Laboratorio del Gusto ci interroghiamo sulla possibilità di rigenerare il tessuto urbano con l’agricoltura, e mettiamo in luce i vantaggi che la viticoltura urbana apporta alle città in cui è praticata. Tra i diversi casi presi in considerazione, i vini Gemischter Satz di Vienna, Presidio Slow Food, prodotti da uve miste in 700 ettari di vigneti che digradano sulla capitale austriaca. Oltre a Vienna, portiamo a Terra Madre i casi di Barcellona, Napoli e altre metropoli europee, per mostrare come anche la viticoltura urbana possa essere all’origine di vini buoni, puliti e giusti.
24 SETTEMBRE, ORE 17:30 – PARCO DORA – AMERICA LATINA: TERRA DI GRANDISSIMI VINI E DI ENORMI DIFFERENZE
La Slow Wine Coalition sta crescendo in paesi lontani come l’Argentina, il Brasile, il Cile e il Perù. Molte sono le cantine dell’America Latina che si sono avvicinate a Slow Food e che hanno firmato il Manifesto per il vino buono, pulito e giusto, creando la rete di Slow Wine Latam. In questa interessantissima degustazione celebriamo l’enologia affascinante dell’America Latina che esprime, ormai, punte qualitative altissime. Il tutto unito a un’agricoltra sostenibile e a pratiche agronomiche biologiche e biodinamiche. Sarà anche una cavalcata tra tecniche differenti e vitigni disparati, così da poter godere di un ampio affresco di quello che sta accandendo nel mondo vinicolo latinoamericano, che può ancora riservarci moltissime sorprese.
25 SETTEMBRE, ORE 17:30 – PARCO DORA – NO BORDERS WINE

Ha senso parlare di confini quando si assaggia un vino? Forse non sempre. A volte, di qua e di là dal confine sono più numerose le somiglianze e i tratti comuni delle differenze. Spesso si può parlare di No Borders Wines.
Qualche esempio di questa categoria? In questo Laboratorio del Gusto vi mettiamo alla prova facendovi assaggiare questi illustri no borders wines:
- il Collio friulano e la Brda slovena
- i vini dell’Alsazia francese e della valle della Mosella
- i vini dei due versanti dei Pirenei
Quanto importa nel loro caso una linea di confine?
Redazione, info.eventi@slowfood.it